Comunicato stampa: I vincitori della Ventiseiesima edizione del Premio Dessì

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Premio letterario "Giuseppe Dessì"
XXVI edizione
Villacidro, 13 > 18 settembre 2011

Comunicato stampa del 18 settembre 2011
Niccolò Ammaniti per la narrativa e Eugenio De Signoribus per la poesia sono i vincitori del ventiseiesimo Premio Dessì. Ad Ascanio Celestini e a Paolo Grossi i premi speciali.


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Niccolò Ammaniti con "Io e te" (Einaudi) per la sezione narrativa e Eugenio De Signoribus con "Trinità dell’esodo" (Garzanti) per la poesia, sono i vincitori del Premio "Giuseppe Dessì". I loro nomi si aggiungono a quelli di Paolo Grossi e Ascanio Celestini, ai quali - come già annunciato nei giorni scorsi - sono andati invece i due Premi Speciali del concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (nato a Cagliari nel 1909 e scomparso a Roma nel 1977), quest'anno alla sua edizione numero ventisei.

Affidata alla conduzione della giornalista Paola Saluzzi, la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori si è tenuta stasera (domenica 18 settembre) a Villacidro (Medio Campidano), a suggello di una settimana di eventi (incontri letterari, spettacoli, proiezioni) nel paese in cui Dessì visse l'infanzia e l'adolescenza (e ambientò poi la sua opera più famosa, "Paese d'ombre"), e dove ha sede la fondazione a suo nome, organizzatrice del premio.

Insieme al prestigioso riconoscimento, i vincitori portano a casa 5 mila euro; 1.500 euro vanno invece a ciascuno degli altri finalisti: Francesco Piccolo con "Momenti di trascurabile felicità" (Einaudi) e Gianluigi Ricuperati con "Il mio impero è nell’aria" (Minimum Fax) per la narrativa; Milo De Angelis con "Quell’andarsene nel buio dei cortili" (Mondadori) e Alessandro Rivali con "La caduta di Bisanzio" (Jaca Book) per la sezione poesia.

A "Io e te" di Niccolò Ammaniti, nato nel 1966 a Roma, la giuria ha tributato il premio della sezione Narrativa per il suo lavoro di osservazione e narrazione di “quella zona che si vorrebbe franca ma non lo è, e che si prolunga tra infanzia e adolescenza”, come si legge nella motivazione: "In una lingua fresca e comunicativa, ma metaforicamente sempre congrua, nessuno in Italia, meglio di Ammaniti, sa restituire lo sguardo d’un adolescente in difficoltà. E nessuno, meglio di lui, ne sa lavorare all’osso le ossessioni".

Marchigiano di Cupra Marittima, classe 1947, Eugenio De Signoribus con “Trinità dell’esodo” (Garzanti) si è fatto preferire dai giurati, nella sezione Poesia, tra l’altro per aver “saputo ritrovare il respiro del poema e aprirsi alle latitudini religiose, dandoci una visione verticale e plenaria della vita umana, della civiltà e del destino”. Nel suo libro, De Signoribus ha compiuto “un viaggio fisico e metafisico, una personale, originalissima, nékyia alle radici del male e del bene, per giungere al recupero dell’innocenza originaria e della somiglianza creaturale a Dio”. E, conclude la motivazione, “questo è, alla fine, il messaggio che ci lascia il poeta: per il mondo non ci sarà salvezza, se non sapremo ritrovare il candore della fanciullezza, togliendoci di dosso le ingiustizie inaudite commesse dal «genere adulto», «come un abito / da smettere per sempre»”.

Le "notevoli doti di narratore e di interprete", "il generoso ed efficace impegno e l’eccellenza artistica" sono i riconoscimenti che ispirano il Premio Speciale della Giuria ad Ascanio Celestini. Classe 1972, capace di svariare tra teatro, letteratura, televisione e, ultimamente, anche cinema, l'attore, regista e scrittore romano, secondo la Giuria del Premio Dessì, "nella sua ormai non breve carriera ha mostrato di potersi cimentare con linguaggi diversi ottenendo sempre risultati assai importanti".

E' invece legato al suo lavoro di studioso e di promotore della cultura italiana all’estero il Premio Speciale della Fondazione "Giuseppe Dessì" (consistente in una scultura di Meloniski, artista originario di Villacidro) assegnato a Paolo Grossi. Nato nel 1956 a Torino, specialista di letteratura italiana, direttore (dal 2008) dell'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma “Carlo Maurilio Lerici”, Grossi viene identificato come "un intellettuale italiano che, lavorando all’estero, ha operato sempre con impegno e coerenza per lo sviluppo e il riconoscimento della cultura italiana". In particolare viene premiata la decisione assunta dallo studioso, in sintonia con la Fondazione e il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del centenario della nascita di Dessì, di fare tradurre il primo romanzo dello scrittore, “San Silvano”, in lingua svedese (l’uscita è proprio di questi giorni). Recita la motivazione: “L’attenzione e la passione con le quali Paolo Grossi si è impegnato ed impegna su una cultura di grandissima tradizione come quella italiana, troppo spesso dimenticata perfino dai suoi ufficiali rappresentanti, costituisce infatti un luminoso esempio di quanto si possa fare, anche con esiguità di mezzi, per il riconoscimento di valori culturali sicuri e per la diffusione e la difesa del nostro patrimonio culturale all’estero”.

I nomi di Niccolò Ammaniti, Eugenio De Signoribus, Ascanio Celestini e Paolo Grossi vanno ad aggiungersi alla lunga e prestigiosa lista dei vincitori delle passate edizioni: un albo d’oro che annovera scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Diego Marani, Sandro Onofri, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Giulio Angioni, Michela Murgia e, l'anno scorso, Francesco Cataluccio, tra i vincitori nella Narrativa; Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Antonio Riccardi e la grandissima Alda Merini tra i trionfatori alla voce Poesia. Tra i passati vincitori del Premio Speciale della giuria troviamo invece figure di grandi protagonisti della cultura italiana del calibro di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilacqua, Francesco Cossiga, Arnoldo Foà e Marco Pannella e il vincitore dell’anno scorso, Piero Angela.

Con la proclamazione e la premiazione dei vincitori si conclude, dunque, il lungo lavoro di selezione svolto dalla giuria (presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Massimo Onofri, Stefano Salis, Giancarlo Pontiggia, Duilio Caocci, Evanghelia Stead, Giuseppe Langella e dal presidente della Fondazione Dessì, Giuseppe Marras) tra le 456 opere pervenute (284 per la narrativa e 172 per la poesia) a questa ventiseiesima edizione del concorso letterario, organizzata dalla Fondazione Giuseppe Dessì con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione), del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, dell’Amministrazione Provinciale del Medio Campidano, del Comune di Villacidro e del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano – Villacidro.

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